Purtroppo sì!
È una delle conseguenze degli squilibri ormonali tipici della menopausa. Infatti, gli estrogeni e il progesterone calano drasticamente e i loro livelli si abbassano di più rispetto a quelli del testosterone, ormone che ha la capacità di regolare la produzione di sebo. Il corpo della donna ha-dunque- un nuovo assetto ormonale e ciò può comportare alcuni problemi della pelle: come ad esempio, una diminuzione di capacità di rigenerazione della cute, maggiore fragilità, aumento di impurità e comparsa di imperfezioni che si concentrano soprattutto nella zona del mento.
Cambia anche il PH della pelle, rendendola molto secca e quindi facilmente irritabile e sensibile.
Numerosi altri fattori possono contribuire all’acne in Menopausa, tra cui:
- Stress, i livelli elevati di stress possono aumentare la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, che stimola le ghiandole sebacee e può peggiorare l’acne.
- Dieta, alcuni alimenti, in particolare quelli ad alto contenuto di zuccheri raffinati e latticini, possono scatenare o peggiorare i focolai di acne.
- Farmaci, alcuni farmaci assunti durante la menopausa potrebbero avere effetti collaterali, tra cui la comparsa di acne.
- Prodotti per la cura della pelle, l’uso di prodotti non adeguati al proprio tipo di pelle può provocare irritazioni e sfoghi cutanei.
Ma allora cosa fare? Dobbiamo accettare mestamente questo cambiamento o possiamo intervenire?
Acne in Menopausa: quali sono i rimedi più efficaci?
Esistono alcuni rimedi fai-da-te a questo inestetismo della pelle, per migliorare visivamente lo stato di salute della propria epidermide.
- Pelle sempre ben idratata. In Menopausa la pelle tende ad essere molto secca, come già detto prima, ecco perché è importante mantenere un buon livello di idratazione utilizzando creme apposite per le pelli mature.
- Esfoliazione della pelle. Favorisce una pulizia profonda della pelle, stimolando il rinnovamento dello strato superficiale e prevenendo la formazione di brufoli e punti neri.
- Cosmetici adatti. La scelta dei prodotti del make-up non può essere più lasciata al caso! Utilizzare prodotti mirati per regolare l’eccesso di sebo, come l’acido salicilico e l’acido mandelico, o sieri idrofili che favoriscono un miglior assorbimento. I prodotti che stimolano la produzione di collagene sono particolarmente efficaci.
- Crema solare. Proteggersi dai raggi UVA e UVB sia in estate che in inverno è importantissimo per la salute della propria pelle! Infatti, l’esposizione diretta ai raggi solari è una delle cause delle rughe, oltre a problemi ben più gravi. Ovviamente, bisogna scegliere una crema che abbia una protezione di 50 SPF.
Oltre a tutti questi accorgimenti, sicuramente aiuta avere uno stile di vita sano e una corretta alimentazione. Soprattutto è fondamentale bere almeno due litri di acqua al giorno, favorendo la naturale idratazione.
Cosa fare nei casi gravi di acne in Menopausa?
Nei casi gravi di acne in Menopausa è consigliabile consultare un medico specializzato, al fine di ottenere una diagnosi e una terapia personalizzata che possano risolvere questo inestetismo della pelle, riequilibrando la produzione di sebo e il flusso ormonale.
Hai riscontrato questo problema o di simili durante la menopausa? Contatta il nostro centro, un team di professionisti saprà indicarti quale strada percorrere per ritrovare il tuo benessere psico-fisico.
Mastoplastica e allattamento: cosa devi sapere
Molte donne che hanno effettuato un intervento di mastoplastica, ovvero l’intervento chirurgico per aumentare o ridurre la dimensione del seno, si chiedono se è possibile allattare al seno il proprio bimbo. Certo che sì! Il seno rifatto non ostacola il naturale allattamento, purché sia perfettamente guarito.
Una delle principali preoccupazioni relative alla mastoplastica è che l’intervento potrebbe danneggiare i dotti lattiferi o le ghiandole mammarie, compromettendo la capacità di allattare. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, le tecniche moderne di mastoplastica non interferiscono con l’allattamento, a condizione che l’intervento venga eseguito da un chirurgo esperto.
Mastoplastica additiva e riduttiva: procedure sicure per l’allattamento
Durante l’intervento di mastoplastica additiva, il chirurgo posiziona l’impianto sotto il muscolo pettorale o, in alcuni casi, sopra il muscolo, ma in entrambi i casi l’impianto non interferisce direttamente con la zona dei dotti lattiferi o delle ghiandole mammarie, che sono responsabili della produzione e del rilascio del latte. Se l’intervento viene eseguito correttamente, non c’è alcuna ragione per cui non si possa allattare normalmente dopo l’operazione.
Invece, la mastoplastica riduttiva prevede la riduzione del volume del seno per motivi estetici o medici. Questo intervento potrebbe comportare rischi più elevati per l’allattamento, in quanto può interferire con la ghiandola mammaria e i dotti lattiferi. Tuttavia, anche in questo caso, molto dipende dalla tecnica utilizzata dal chirurgo. Se la resezione del tessuto mammario viene effettuata correttamente e in modo mirato, la funzione lattifera può rimanere intatta. È fondamentale scegliere un chirurgo che comprenda le implicazioni della chirurgia per l’allattamento e che possa mantenere la maggior parte del tessuto mammario funzionale.
In generale, la mastoplastica non interferisce con la capacità di allattare, a meno che non vengano danneggiate le ghiandole mammarie o i dotti lattiferi. È fondamentale scegliere un chirurgo esperto che utilizzi tecniche moderne e non invasive. La chiave è informarsi bene, prendere decisioni consapevoli e pianificare l’intervento tenendo conto degli obiettivi a lungo termine.
Dopo quanto tempo si può allattare dopo una mastoplastica additiva?
Come già accennato, il seno deve essere perfettamente guarito. Tendenzialmente devono trascorrere almeno sei mesi dall’intervento, in questo periodo è sconsigliato anche iniziare una gravidanza proprio perché il seno non può subire mutamenti ormonali. Sarà il chirurgo ad annunciare la guarigione definitiva delle mammelle e fornire alla paziente i tempi necessari per intraprendere una gravidanza.
In linea di massima è preferibile aspettare almeno 6-12 mesi dopo l’intervento. Questo tempo di recupero permette ai tessuti di guarire completamente e di stabilizzarsi, riducendo il rischio di complicazioni durante la gravidanza e l’allattamento. Inoltre, dà al corpo il tempo necessario per adattarsi ai cambiamenti fisici post-operatori, garantendo che l’allattamento, quando avverrà, non sia compromesso. Prima di intraprendere la gravidanza, è sempre bene consultare il chirurgo e il ginecologo, che potranno fornire indicazioni personalizzate in base alla propria situazione. In generale, una volta guarito completamente, non ci sono impedimenti a una gravidanza, e le donne che hanno effettuato una mastoplastica possono vivere una gravidanza sana e portare a termine l’allattamento con successo.