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Biofeedback: che cos’è e a cosa è utile

Il biofeedback è una forma di terapia innovativa avente come obiettivo la riabilitazione muscolare del pavimento pelvico. Per farlo utilizza un dispositivo elettronico in grado di rilevare i segnali della contrazione muscolare e di evidenziare quanto accade durante la contrazione mediante un segnale visivo trasmesso in un monitor oppure mediante segnali acustici (come ad esempio un semplice “bip”). Un piccolo sensore a forma di tampone viene inserito nella vagina o nel retto della paziente (ciò dipende dal problema da risolvere) e un altro viene messo sull’addome. Durante il trattamento si chiede alla paziente di contrarre o rilassare i muscoli del pavimento pelvico, registrando ogni attività muscolare sul dispositivo.

Dalle registrazioni si può evincere poi quali sono i muscoli su cui intervenire: infatti, questo tipo di terapia consente alla paziente di ricevere, quindi, feedback in tempo reale sulla propria condizione muscolare, permettendo una rieducazione sul corretto funzionamento delle contrazioni muscolari. La premessa che c’è alla base del Biofeedback è che ogni persona può imparare ad avere un controllo maggiore sulle funzioni del proprio corpo. Il vantaggio della terapia con biofeedback è nel fornire appunto alla paziente un feedback minuto per minuto sulla qualità e l’intensità della contrazione del pavimento pelvico. Questa tecnica può comprendere degli esercizi muscolari specifici, una sorta di ginnastica dello sfintere anale, ma anche un’elettroterapia, ovvero una stimolazione passiva delle fibre muscolari dello sfintere anale effettuata mediante corrente elettrica di bassa ampiezza. Inoltre, la combinazione di biofeedback della vescica e dello sfintere urinario consente alla paziente di regolare la contrazione del muscolo pelvico in risposta all’aumento dei volumi della vescica e di monitorare l’attività della stessa vescica. Già dal primo incontro la paziente acquisirà maggiore consapevolezza della propria condizione e riceverà tutti i suggerimenti necessari per iniziare a modificarla.

Biofeedback: quando ricorrere a questa tecnica innovativa

Il Biofeedback è molto utile nei pazienti con problemi di incontinenza urinaria per migliorare sia la capacità di contrazione che la coordinazione, con dolore pelvico per imparare a rilassare la muscolatura o, nella stipsi, per imparare a coordinare i movimenti necessari per la defecazione. Inoltre, è consigliato anche quando ci sono problemi nel post-partum, menopausa, vulvodinia, iperattività vescicale, atrofia muscolare, prolasso genitale, disfunzioni sessuali. Secondo i dati raccolti dalla nostra esperienza il trattamento del Biofeedback ha un’efficacia dell’80%: la percentuale aumenta se al Biofeedback si combinano esercizi muscolari del pavimento pelvico e allenamento della vescica.

Woman Care: CFA e Biofeedback

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