IL DOLORE DELLE DONNE MERITA PIÙ ATTENZIONE

Il dolore femminile è un ambito della medicina ancora oggi sottovalutato e spesso mal gestito, sia per bias culturali che per lacune nella ricerca clinica. Le donne hanno una maggiore prevalenza di dolore cronico rispetto agli uomini, ma la loro sofferenza viene più spesso minimizzata, ignorata o mal interpretata dallo specialista.

Studi recenti hanno infatti evidenziato che le donne tendono a sperimentare dolore più intenso e prolungato rispetto agli uomini, sono, inoltre, più soggette a condizioni croniche  come emicrania, sindrome dell’intestino irritabile, fibromialgia ed osteoartrite, dolore pelvico cronico, endometriosi . Nonostante ciò, il dolore delle donne è frequentemente sottovalutato, portando a ritardi diagnostici e trattamenti inadeguati.

Inoltre, la risposta ai farmaci antidolorifici può variare tra uomini e donne. Fattori come gli ormoni sessuali, il metabolismo ed il sistema immunitario influenzano l’efficacia e gli effetti collaterali dei trattamenti. Fino agli anni ’80\‘90, le donne (soprattutto in età fertile) venivano spesso escluse da studi clinici per evitare rischi legati a una possibile gravidanza e per la variabilità ormonale, considerata un “fattore di disturbo”.  Molti farmaci e trattamenti sono stati quindi studiati e testati prevalentemente su uomini, il che ha portato a dosaggi e protocolli meno efficaci o più rischiosi per le donne.

 La mancata considerazione del dolore femminile ancora oggi presente, non è solo una questione clinica, ma ha ripercussioni significative sulla qualità della vita delle donne. La progressione delle malattie, i tempi di recupero prolungati e l’aumento del carico mentale sono solo alcune delle conseguenze. Inoltre, la sottovalutazione può portare a una maggiore vulnerabilità alla dipendenza da farmaci, come evidenziato dall’aumento delle morti per overdose da oppioidi tra le donne.

Verso una medicina più equa e giusta

L’ approccio multidisciplinare rappresenta quindi uno dei metodi più efficaci per la gestione del dolore femminile, soprattutto per le condizioni croniche, complesse e spesso sottovalutate come l’endometriosi, la fibromialgia, o il dolore pelvico cronico.

Attraverso l’approccio multidisciplinare è possibile una valutazione completa del problema , stilando un piano terapeutico personalizzato alla paziente e alla sua problematica specifica, agendo, così, su più fronti contemporaneamente: farmaci, riabilitazione, supporto psicologico, alimentazione, tecniche di rilassamento. Inoltre attraverso l’approccio multidisciplinare è possibile ridurre l’abuso di farmaci gestendo il dolore da più angolazioni, si può ridurre l’uso cronico di analgesici o oppioidi, che spesso sono inefficaci da soli e creano dipendenza. In una squadra multidisciplinare, la paziente è ascoltata da più professionisti, e questo aumenta la fiducia nelle cure e la percezione di essere presa sul serio (aspetto fondamentale nel dolore femminile, spesso minimizzata )intervenendo su più aspetti (lavoro, relazioni, sonno, benessere mentale), si migliora la funzionalità quotidiana e il senso di controllo sulla malattia.

L’approccio multidisciplinare  tiene conto delle variazioni ormonali, del ciclo mestruale, della gravidanza, menopausa, e del ruolo sociale e familiare della donna.

Altro punto importante per la gestione del dolore femminile è la ricerca e advocacy:

È importante infatti sostenere la ricerca sul dolore femminile e promuovere una medicina di genere.La ricerca sta lavorando per sviluppare trattamenti personalizzati e rendere gli studi clinici più inclusivi. 

Nel frattempo, è essenziale che le donne siano consapevoli delle sfide che affrontano nel sistema sanitario e si sentano autorizzate a chiedere cure adeguate.

Serve un cambiamento profondo e concreto. All’interno delle famiglie è fondamentale che il dolore femminile venga finalmente riconosciuto e validato, a partire da quello mestruale e dai disturbi correlati spesso minimizzati o ignorati. Anche il sistema sanitario e noi professionisti della salute siamo chiamati a fare la nostra parte: il dolore deve essere ascoltato, indagato con rigore e affrontato con terapie personalizzate, capaci di considerare tutte le sue dimensioni – periferiche, centrali, infiammatorie, acute, croniche e neuropatiche.

Il dolore cronico non è solo una condizione clinica, ma una sfida della nostra società. Riconoscerlo e trattarlo con la stessa urgenza e dignità per ogni paziente, donna o uomo che sia, è un dovere. Perché un dolore ignorato può spegnere la vitalità e la dignità di una persona, molto prima che la sua salute fisica. Il primo passo è parlarne: rompere il tabù, chiedere aiuto, pretendere attenzione. 

Per una consulenza il nostro team al femminile è qui per te! Contattaci subito!

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